Uscita sofferta nella programmazione.
Mille cambi, causa meteo e poi causa paura del meteo 🙂
Formazione non completa, Luca e Sergetto alle prese con impegni lavorativi, ma alla fine si parte.
Appuntamento da me, in quanto fra rinvii ed impegni non avevo fatto in tempo a finire dei lavoretti sulla moto.
Tutti si presentano molto prima delle 10, l’orario concordato.
Massimo, amico di vecchissima data ma nuovo nelle uscite di questo gruppo, pur arrivando in anticipo è comunque l’ultimo, per cui tocca a lui pagare la colazione.
Non ci sarebbe stato bisogno di puntualizzare perchè comunque lui, come da sua abitudine, era già andato a sbattere le ginocchia alla cassa.
Dopo la colazione ci mettiamo in cammino e passiamo Manziana, Oriolo, Vejano per andare a prendere la Cassia.
Arrampicandoci sulla salita del Sasso e vedendo Marsilio, Claudio e Massimo dietro di me non potevo non pensare a quando, secoli fa, eravamo gli stessi che cavalcavamo Vespa, Corsarino e Garelli!
Procediamo senza intoppi, è venerdì e non c’è traffico.
La Cassia ci porta fino sotto San Quirico d’Orcia, dove siamo costretti a prendere una deviazione causa strada interrotta.
Arriviamo a Pienza, rifornimento e si riparte, dobbiamo andare a riprendere il percorso originale dunque torniamo verso San Quirico e prendiamo una strada alternativa.
In breve siamo sulla Lauretana, splendida, panoramica, curvosa, un continuo saliscendi per le colline delle Crete Senesi.
Arriviamo alla sosta spuntino che è già abbastanza tardi e per giunta sia il nostro ristoro che il forno sono chiusi per ferie.
C’è poco da fare, la zona non offre alternative e ci rimettiamo in cammino.
Saliamo per Gaiole, arriviamo da I’ BABBO ma anche questo è chiuso, o meglio, si è trasferito.
Pochi chilometri e siamo a Radda, qui c’è un bar gastronomia dove già altre volte ci siamo fermati. Un paio di taglieri di affettati e formaggi, due bottiglie di acqua e la pratica è sbrigata.
Ma sono oramai passate le 16, dobbiamo fare ancora strada per arrivare al convento, andiamo spediti, una Jeep dei Carabinieri ci costringe a rallentare ma riusciamo ad arrivare con ancora un pò di luce.
Un tramonto spettacolare, che sarebbe stato opportuno da fotografare ma non c’era veramente tempo per fermarsi ancora.
Posteggiamo le moto al chiuso, prendiamo l’esiguo bagaglio e ci dirigiamo alla reception.
Preso possesso dell’appartamento ci distribuiamo nelle stanze e dopo un rapido cambio di mise siamo di nuovo fuori.
Giretto nel chiostro, ce ne sono addirittura due, foto e poi immancabile riunione intorno al tavolo del bar per l’aperitivo. Un rito irrinunciabile!
Fra chiacchere e cazzate si fa l’ora di cena.
Pici, tagliata, cicoria, patate, carciofi, vino, dolce e qualcuno conclude il simposio con grappa, amaro e vinsanto.
Due passi sotto il porticato e siamo di nuovo nell’appartamento.
Il divano diventa il set di un talk show, si parla di tutto, gnocca, moto, calcio, politica e terminato lo spettacolo ci ritiriamo nelle nostre stanze. Io e mio fratello a piano terra, Claudio e Massimo al piano superiore.
Le discussioni portano ad una conclusione unanime, ovvia: Claudio er Roscio è uno prevenuto, parecchio! 🙂
Ed è già domani!
Sabato, il giorno del rientro.
Appuntamento per la colazione alle 8e30, il proposito è di partire alle 10 per far sì che l’aria si scaldi un pò ed evitare il pericolo nebbia.
Alla fine, però, partiamo un pò prima perchè qualcuno scalpita.
Comunque fa molto meno di ciò che dicevano le previsioni e di quanto pensavamo noi.
La strada è scorrevole, non c’è ancora traffico. Nonostante procedessimo al trotto in breve arriviamo ad .
Mi fermo al bar/pasticceria, produzione napoletana, bontà freschissime esposte al bancone.
Un cappuccino ed un maritozzo con la panna aumentano il grado di comfort e si può riprendere la strada.
Per dovere di cronaca si registra il pagamento da parte di Claudio, che caso strano 😀 è stato l’ultimo ad uscire dal parcheggio dell’albergo.
Riprendiamo il cammino facendo in senso inverso, rispetto al giorno prima, la Lauretana.
Oggi abbiamo tempo per fare delle foto e ci fermiamo al belvedere per immortalare le Crete Senesi.
Dopo Asciano prendo una strada alternativa a quella usuale. In breve, passato il blocco di San Quirico, siamo sulla Cassia. Procediamo con andamento allegro ma non esagerato, rifornimento dalle parti di Centeno e sosta al solito chiosco per un panino.
L’ora è quella giusta, relax, c’è anche un sole piacevole, Scambiamo due chiacchiere con una coppia e ci rimettiamo in marcia.
Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone ed una Cassia da sabato del villaggio ci porta a Sutri.
Sosta saluti, io prendo la strada di casa evitando di immergermi nel delirio del GRA.
Gli altri procedono sulla statale ed il saluto di rito è stato un “grazie, alla prossima!”
Nel breve tragitto che mi separa da casa già penso alla prossima uscita, a dove andare e soprattutto sperando di vedere il gruppo completo, che è sempre uno spettacolo!
GRAZIE A TUTTI!