Uno dei luoghi di incontro più utilizzati dai Babbaluci, un’area di servizio sul GRA, vede arrivare alle 8e15 di mattina la coppia Ulysse-Lucilla.
Mentre completiamo il pieno di carburante arriva anche MrSergio; insieme ci trasferiamo davanti al bar e poco dopo arrivano Andrea ed Annina.
Siamo tutti qui, lo sparuto gruppo di Babbaluci ha perso nella settimana anche donna Flò, influenzata.
Murdok probabilmente sperduto nelle regioni Balcaniche, Poldo afflitto da poltronite, freddo, sindrome da cambio moto o chissà che altro… E gli altri immersi ognuno nei propri impicci.
Colazione, gentilmente “offerta” dalla coppia Freeblue-Annina come da antica tradizione, che vede l’ultima moto appropriarsi dell’ambito posto alla cassa.
Convenevoli, giochiamo con le radio e finalmente, poco dopo le 9, partiamo.
Cassia, il meteo a rischio non ci consente grosse alternative; percorriamo un lungo tratto un tratto della Consolare, poi una interruzione ci costringe a salire a Radicofani e dopo un giro tutto curve e saliscendi riprendiamo la strada maestra; tutto sommato un gradevole imprevisto!
Trotterellando senza fretta arriviamo a Bagno Vignoni; una sosta è d’obbligo anche per chi già conosce questo luogo incantevole, a maggior ragione per chi non l’ha mai visto.
Foto, fotine, autoscatti e… s’è fatta ‘na certa, come si dice da noi.
Decidiamo che ci conviene fare uno spuntino qui, data l’ora, perchè più avanti, lasciata la Cassia per addentrarci fra colline e campagne della Maremma, sarà difficile trovare un posto per rifocillarsi lungo la via.
Spuntino in una specie di grotta; crostoni, arrosticini, polenta… Doveva essere veloce, ma la flemma degli autoctoni non ci consente questa facoltà.
Si riparte; poco prima di Siena lasciamo la Cassia e dopo un bel tratto di Maremmana arriviamo a San Galgano, altra sosta prevista ed imperdibile.
Parcheggiamo le moto, entriamo nell’Abbazia dopo aver pagato il relativo biglietto; una gentile impiegata ci invita a lasciare caschi e zaini alla reception.
Visita interessante, sempre affascinante; anche qui altre foto, una sosta al bar una volta usciti e di nuovo in sella.
Il tempo regge, a tratti abbiamo anche un bel sole; la mattina era stata umidiccia e fredda, ma da Bagno Vignoni è andata molto meglio.
Andatura decisa ma tranquilla, la strada scorre piacevolmente e senza soste sotto le nostre ruote, ad una quarantina di km all’arrivo arriva il buio.
La strada è scivolosa, altra piccola deviazione, ma oramai siamo arrivati: ecco il nostro B&B!
Meno male, perchè qualche goccia d’acqua aveva già cominciato a cadere…
Sistemiamo le moto nel parcheggio interno, scarichiamo i pochissimi bagagli e prendiamo possesso delle camere.
Bella struttura, pulita, accogliente. Una bella doccia ci rimette in pace con noi stessi, fugando le fatiche della giornata dovute più al freddo che al tracciato.
Ci ritroviamo tutti nel soggiorno-sala da pranzo-cucina e decidiamo per la cena; non siamo entusiasti all’idea di riprendere le moto, sta piovendo; non ci va neanche di andare a piedi alla pizzeria poco lontano.
La signora del B&B telefona ad una trattoria non molto distante dal B&B, chiedendo se possiamo ordinare una cena da portare via.
Affare fatto. MrSergio, più tardi, chiama e coadiuvato da Freeblue, in una sorta di siparietto tipo Totò e Peppino che scrivono la lettera alla malafemmina, fanno le ordinazioni.
I due si recheranno poi, in moto, alla trattoria per prelevare la frugale cena.
Con 16 euri a testa ci sbafiamo: due focacce e un pezzo di casareccio; rigatoni con funghi, rigatoni con sugo piccante, tagliata, straccetti con rughetta e parmigiano, patate, verdure grigliate, il tutto per sei persone mentre noi siamo in cinque. A complemento una bottiglia di rosso, una birra e cinque bottiglie di acqua!!! Che cena!
Ma il bello di questa cena, più che la bontà del cibo ed il ridicolo esborso, sono l’atmosfera ed il contesto.
Babbaluci riuniti a tavola, come tantissime altre volte, ma come se fossimo a casa nostra.
La signora e relativo marito ci lasciano padroni della locanda, con tanto di chiavi, in quanto si recano al porto di Livorno.
Eh si, i Babbaluci ispirano e meritano fiducia!
Durante la cena le nostre cazzate si fondono e si confondono con quelle provenienti dall’ultima serata del festival di San Remo, in sottofondo televisivo.
Finita la cena un vorace MrSergio si finisce gli ultimi rigatoni al sugo piccante rimasti nella teglia! ‘Ccitua, Sè!!!
Le chiacchiere dopocena ci accompagnano al commiato per il meritato riposo.
Le stanze sono molto carine, pulite e confortevoli. L’appuntamento è per l’indomani mattina alle nove, per la colazione.
La notte scorre tranquilla e silenziosa, mentre la pioggia cade incessante.
Siamo a colazione, fra un fetta di torta ed una crostata cerchiamo di definire il percorso per il rientro.
Deciso, passiamo per le Terme di Saturnia.
Partiamo in un momento di tregua dalla pioggia; una strada sinuosa e piacevole, nonostante sia abbastanza scivolosa, ci conduce per valli e colline da cartolina.
Umidicci ma ancora salvi dalla pioggia arriviamo fino all’Aurelia, dove invece ci si rovescia addosso un incessante acquazzone.
Percorriamo la Consolare 1, grandissimo regalo di Gaio Aurelio Cotta, fin quasi a Grosseto, per poi piegare nuovamente verso l’interno.
Belle strade, la pioggia ora è cessata e la guida è più rilassata. Pancole, Scansano, ma poco prima di Montemerano di nuovo strada interrotta!
Siamo a pochissimi km da Saturnia, ma aggirare il blocco ci costrebbe più di 40km… Improponibile, con questo tempo e a quest’ora.
Torniamo sui nostri passi poi, per strade e stradine incantevoli ed immerse in scenari bucolici, ritorniamo sull’Aurelia, all’altezza di Montalto, passando sotto Capalbio e per Pescia Fiorentina.
Il tratto di Aurelia è abbastanza anonimo, unica nota registrata il ritorno della pioggia, ma più leggera.
Ci fermiamo per uno spuntino, sono quasi le 16. Fortunatamente ripartiamo asciutti e a Civitavecchia prendiamo l’autostrada.
Ci fermiamo ad una stazione di servizio per i saluti.
Dispiace sempre lasciarci dopo aver passato delle belle giornate insieme, nonostante le avversità meteo.
Ma fin dai giorni del Porcoddue abbiamo imparato a non far condizionare le nostre uscite dai capricci di Giove Pluvio.
Bella uscita, impronta Babbaluca molto marcata.
Un plauso alle ragazze, Annina e Lucilla, che hanno affrontato senza batter ciglio i lunghi tratti senza sosta, il freddo e la pioggia.
Alla prossima, Amici!