Troppo, troppo tempo è passato dall’ultima uscita in moto.
Impegni, problemi, tante cose ci hanno impedito di godere di una uscita degna di questo nome, ma tutto arriva per chi sa aspettare e così eccoci di nuovo qui, a raccontare ancora una volta di due giorni passati in sella alle nostre moto.
In sella alle nostre moto va letto come voglia di stare insieme, di condividere tempo ed attività, di continuare a compilare quel bellissimo album che è la raccolta delle nostre escursioni ma soprattutto è la storia della nostra amicizia, ovviamente per chi nel tempo ha continuato a coltivarla.
Non che la preparazione di questa uscita sia stata priva dei soliti inconvenienti, fra chi è stato impedito da problemi meccanici e chi alle prese con acciacchi bloccanti e così siamo i soliti, il duo Sergio & Sergio.
Appuntamento alle otto presso l’area di servizio sul Raccordo.
Puntualmente e come consuetudine, arriviamo con mezz’ora di anticipo; ci salutiamo senza scendere dalle moto e senza neanche toglierci i caschi, senza perdere tempo, giusto il necessario a fare il pieno e si parte, .
Rapida galoppata sulla Roma-L’Aquila, quei pochi chilometri necessari a lasciarci Roma alle spalle ed usciamo a Vicovaro; solito bar, colazione e qui, sì, perdiamo -ma preferisco dire “impieghiamo”- un pò di tempo a settare i percorsi sui nuovissimi TOMTOM RIDER 450, un regalo che io ed il Mister ci siamo fatti a Natale.
Si va, Tiburtina semi deserta. Ad Arsoli prendiamo la strada che, passando sotto Cervara, ci porta a Subiaco; saliamo a Jenne per la strada dei monasteri, sempre affascinante, poi diretti all’Altopiano di Arcinazzo; la statale, tortuosa ma molto veloce, ci consente una guida sciolta, divertente; ho modo di apprezzare le nuove gomme ma soprattutto le nuove sospensioni della mia GS.
Superata Guarcino ci inerpichiamo verso la Certosa dei Trisulti, dove ci concediamo una meritata sosta per fare due foto ed ammirare il panorama. Riprendiamo il tracciato, passiamo per Sora e poi via, dritti sparati verso il nostro traguardo volante, dove avremo modo di rifocillarci e fare una sosta un pò più lunga.
Arriviamo, il rifugio è pieno di gente e ci accomodiamo ad un tavolo all’aperto, che è anche piacevole data la calda giornata di sole.
Affettati, porchetta, formaggi, coca cola ed acqua, queste le pietanze e bevande per il nostro desinare.
Dopo la piccola ma piacevole siesta, con scambi di battute con alcuni autoctoni interessati alle nostre moto, ci rimettiamo in marcia. Abbiamo percorso circa trecentoquaranta chilometri, ne mancano una settantina alla meta.
Divoriamo velocemente, ma non senza ammirare il panorama, il bel percorso che ci porta a Capracotta prima e ad incrociare poi la statale 652, percorso un tratto della quale ci troviamo immersi fra i monti, su strade dal fondo molto rovinato e addirittura con alcuni punti in off road.
Le moto digeriscono tutto -gioisco per le nuove sospensioni- la guida è piacevole, l’ambiente spettacolare. Passiamo rari paesini arroccati su rocce, ci divincoliamo in stretti vicoli, riprendiamo strade poco più veloci ed alla fine siamo alla meta: Roccascalegna.
Rapida ricognizione per trovare il B&B e parcheggiare le moto, asportiamo la borsa con gli indumenti e le macchine fotografiche dalle valigie e andiamo a prendere possesso delle camere. Appuntamento a fra un’ora, dopo aver sistemato le cose e fatto una necessaria doccia dopo i quattrocentoventisei chilometri della galoppata odierna.
Giretto per il paese, finalizzato alla ricerca di un bar dove consumiamo un aperitivo a base di spritz e stuzzichini, tanto per fare due chiacchiere ed arrivare all’ora di cena.
Cena che meriterebbe un capitolo a parte: trattoria locata in una piazzetta in cima al paese, tavoli fuori data la serata dolce e serena, protetti da una rustica pergola; vista spettacolare sul castello, finchè c’è luce perchè non è illuminato… si parte con gli antipasti, tanti, sfiziosi; subito un cerasuolo bello freddo per lubrificare il lavorio delle mascelle; poi i primi, ben quattro e generosi nelle portate, squisiti! Gnocchetti con crema di zucchine e zafferano, cavatelli con verdure, altra pasta con porcini e tartufo, spaghetti alla chitarra con sugo di agnello… una faticaccia alla fine della quale arriva un vassoio colmo di carni varie arrostite, con peperoni e patate.
Si, lo ammetto, abbiamo fatto schifo!
Un sincero ringraziamento ai proprietari che ci hanno regalato una cena superlativa, con ingredienti genuini sapientemente cucinati ed una simpatia rara.
Torneremo, troppo bello, da far conoscere agli amici.
La notte trascorre in un silenzio tombale, ci troviamo la mattina alle otto e mezza a colazione, sistemiamo i pochi bagagli e di nuovo in sella, alla ricerca di inquadrature per immortalare il maestoso castello. Espletata la pratica si parte.
Urge un distributore, per me perchè il cammello del Mr ha ancora carburante da vendere e rappresenta la sopravvivenza. Ancora montagna, strade tortuose, panorami insoliti con pinnacoli di roccia che si innalzano dal verde della vegetazione. Sullo sfondo la Majella, massiccia, severa.
Paesino, un micro distributore ma che serve alla bisogna; pieno e si riparte, alla fine del toboga ci aspetta il veloce attraversamento dell’altipiano delle Cinque Miglia fino a Sulmona, che prendiamo di striscio; autostrada, pochissimi chilometri, usciamo a Magliano de Marsi e di nuovo Tiburtina. Ad Arsoli ci fermiamo al bar in piazza per un tramezzino ed una coca; siamo di fronte al bivio che il giorno precedente ci ha visto prendere la strada dei parchi, abbiamo chiuso l’anello!
Ci rimettiamo in marcia, a Vicovaro solito e definitivo tratto autostradale per rientrare a casa; ci salutiamo dalle moto, senza fermarci.
Ancora una gita a marchio Babbaluci messa a segno!
Tutto, ogni singolo componente dell’escursione ha fatto onore al nome proprio: Moto, Amicizia, Percorsi, Panorami, Cibo, Location.
Questo è andare in moto, questo è essere Babbaluci!
Nell’attesa e nella speranza di formare un gruppo più congruo per le prossime uscite ringrazio l’Amico di tante avventure, puntuale, affidabile, Babbaluco vero: MrSergio!
Alla prossima!