Non ci speravamo!
Una settimana dopo le grandi nevicate pensare di uscire in moto era pura fantasia eppure lo abbiamo fatto.
Il giro era in programma nel calendario e così abbiamo tentato; la mattina alle 9 ci siamo incontrati sull’Aurelia io, Ulysse, MrSergio, Freeblue ed in leggero ritardo Dennykey. Ci muoviamo, Freeblue in testa ma in questo periodo nella sua, di testa, deve girare qualcosa che lo distrae… liscia il primo bivio, a soli 6 km dalla partenza e questo non è da lui! Poco male, piccola deviazione ed in meno di 5 minuti ci ritroviamo suilla strada giusta, primo tratto che ci porta definitivamente fuori città; Santa Maria in Galeria è ancora innevata, come le campagne circostanti; Osteria Nuova è nella stesse condizioni, con molta neve a bordo strada e le campagne imbiancate. Scendiamo ad Anguillara, colazione al chiosco e piccolo briefing tecnico per calibrare le radio.
Si riparte, più andiamo avanti e più la neve aumenta; piccola sosta foto a Vicarello dove i più monelli, Free, MrSergio e Denny, si prendono anche a pallate di neve; il posto è davvero bello, con ottima vista sull’intero bacino del lago di Bracciano.
Ci rimettiamo in sella, nonostante la neve la temperatura si è alzata rispetto ai giorni precedenti e nessuno lamenta il freddo. Effettuata la semi circumnavivazione del lago prima di entrare a Trevignano deviamo per le colline, e qui la neve è davvero tanta; ghiaccio anche, quindi la guida deve essere necessariamente accorta. Sbuchiamo sulla Cassia all’altezza di Sutri, la seguiamo per un breve tratto e poi prendiamo per il parco del lago di Vico.
I panorami sono da incanto, la strada è curvosa e piacevole ed il fondo ottimo; mi ero un pò preoccupato perchè l’ultima volta che l’ho percorsa era in pessime condizioni, disseminata di buche e crepacci. Piccola sosta in riva al lago, foto e MrSergio tenta di rianimare Denny in preda ai crampi…
Fino ad ora non abbiamo visto nessuna moto ed anche le auto sono rare, meglio così!
Risaliamo dal bacino del lago, a San Martino, attraversiamo il paese e ci dirigiamo a Viterbo per immetterci subito nella Cassia nord; pochi chilometri e prendiamo la Martana fino all’omonio paese, per andarci poi a fermare a Capodimonte.
Foto, qualche cazzata; dato che si è fatto mezzogiorno e Denny deve riprendere la strada di casa ci sediamo ad uno dei tavoli di un grande chiosco, all’aperto, per salutarci mangiando insieme un panino. Posto piacevole, cameriera anche, fauna di passaggio notevole…
Ripartiamo, soddisfatti; Danilo prende per Roma e noi continuiamo a girare intorno al lago di Bolsena, evitando la strada principale.
Ci troviamo di fronte uno sterrato; rapida consultazione via radio, senza fermarci, e decidiamo di proseguire; qualche chilometro, piacevole fra l’altro, con la strada che costeggia il lago proprio sulla riva e ad un certo punto ECCOLA! Una poiana gigante appollaiata su un ramo; la sorpassiamo, facciamo inversione e piano piano torniamo indietro, giusto in tempo per vederla spiccare il volo… è enorme, maestosa!
Lo sterrato finisce bruscamente, una linea netta demarca l’inizio dell’asfalto; saliamo un poco di quota, riecco la neve e dopo pochi chilometri siamo a Bolsena. Non ci fermiamo, vado avanti e, tagliando per la parte vecchia del paese, salgo per la SP53 e qui veramente si esagera con la neve!
Già lontani da Bolsena ed ancora lontani dalla Cassia ci troviamo a passare dentro una vera e propria trincea: la carreggiada si è ridotta a metà della metà e su entrambi i lati corre un muro di neve. Guidiamo con attenzione e prudenza, andiamo piano anche per gustarci l’insolita ambientazione per un giro in moto.
La Cassia, siamo qualche chilometro prima di Montefiascone: Andrea, di buon passo, dirige alla volta di Viterbo ma a differenza dell’andata giunti in periferia evitiamo di attraversare il centro e prendiamo la superstrada, solo 6 km ed usciamo a Vetralla; piccolo tratto verso Cura e qui prendiamo per l’interno; in rapida successione: Blera, Barbarano, Vejano, Oriolo, Manziana, bosco di Manziana, Sasso e discesa sull’Aureia.
E’ presto, abbiamo percorso comunque 260 km che in queste condizioni non sono pochi. A Ladispoli ci concediamo il lusso di un caffè/cappuccino seduti al calduccio del mio bar preferito. Poi ci trasferiamo al mio garage, ci intratteniamo giocherellando con una seghe ed altri attrezzi ed infine ci salutiamo.
Mentre mi cambio guardo la moto: fa schifo, tutta infangata e sporca ma ha fatto il proprio dovere al meglio, come sempre.
Ringrazio di cuore lei e gli amici che anche questa volta hanno contruibuito in modo significativo alla riuscita di una bellissima giornata di moto ed amicizia.
Alla prossimai!