Per oggi avevamo progettato un giro fra Tuscia e Maremma ma gli amici, per motivi vari, non hanno potuto dare la loro adesione.
Ci siamo ritrovati così in due, MrSergio ed Ulysse -io-; con una rapida telefonata abbiamo deciso di posticipare il giro previsto e ci siamo accordati per andare ad esplorare la vecchia ferrovia abbandonata.
Esco dal box poco dopo le 8, una leggera pioggerellina scende da un cielo nero, nerissimo. Il tempo di imboccare l’Aurelia e mi investe uno scroscio di grandine, improvviso e violento; fortunatamente sono vicino al distributore e mi posso riparare sotto la tettoia approfittando per fare il pieno; i chicchi sono di dimensioni notevoli e non vorrei avere danni alla moto.
Aspetto cinque minuti, non di più, poi la grandine cede il posto ad una pioggia ora intensa; riparto sotto l’acquazzone e dopo una ventina di minuti sono all’appuntamento, MrSergio arriva poco dopo. Come sempre siamo in anticipo rispetto all’ora fissata… ah, le buone abitudini!
Non ci togliamo neanche i caschi per salutarci, faccio cenno a MrSergio di andare e lui procede, di buon passo anche. Ora è spiovuto, fatti i pochi chilometri di Aurelia prendiamo per Santa Maria in Galeria, poi la Braccianese ed in poco tempo siamo a Manziana. La sosta colazione la facciamo ad Oriolo, addirittura; usciti dal bar mi accorgo che la radio è scarica e prendo le pile al negozio di casalinghi accanto al bar e meno male che ne prendo due confezioni perchè poi la radio si scaricherà anche a MrSergio.
Ripartiamo, la strada per arrivare all’imbocco della vecchia ferrovia non è molta; dopo una sosta foto e dopo aver atteso l’apertura del passsaggio a livello finalmente entriamo nel bosco, percorrendo quella che una volta era la sede della ferrovia, ora senza binari e traversine. Il passaggio è stretto, la vegetazione sta riconquistando pian piano tutto lo spazio disponibile… fondo viscido, alcune zone sono allagate e non sempre lo sterrato è compatto, anzi sono molti i punti in cui il fango è padrone della scena.
Avanziamo, con attenzione, passiamo sotto un cavalcavia, incrociamo la prima stazione e ci fermiamo a fare foto ma abbiamo solo il tempo di un paio di scatti che di nuovo la grandine scende allegramente; i chicchi ora sono decisamente più piccoli e dura pochissimo, in compenso comincia a scendere la neve! Si riparte, a volte la sede della ferrovia si allarga per poi restringersi di nuovo; evidentemente qui i treni potevano attendere il passaggio di convogli in direzione opposta; in alcuni tratti viaggiamo incassati fra pareti di tufo, scavate appositamente. Siamo lontani dalle strade asfaltate, la ferrovia cammina in aperta campagna, regalandoci scorci bucolici, di altri tempi; nelle radio commentiamo i vari passaggi e ci viene da ridere pensando a quando faremo questo percorso in mountain bike con tutti gli altri amici… sarà una giornata memorabile, quella.
Passiamo altre stazioni, ci infiliamo anche nelle gallerie ma ad un certo punto siamo costretti a fermarci perchè un muretto in cemento ci sbarra la via. Lo si potrebbe aggirare, di lato si potrebbe passare ma ci sono due problemi: uno è che abbiamo praticamente una voragine davanti e non troviamo nulla per riempirla quel tanto da appoggiarci le ruote; l’altro è che ammesso che riusciamo a passare in quel primo punto, subito dopo c’è un dosso alto e ripido sulla cui sommità dovremmo fare una curva a 90 gradi e le moto non ci girano tanto è stretto. Siamo costretti a rinunciare, torniamo indietro fno a trovare, nel bosco, un passaggio che ci conduce sulla strada asfaltata.
Mezzoggiorno oramai è passato da parecchio e dato che la temperatura è intorno ai 5-6 gradi decidiamo di andarci a scaldare e rifocillare al chiuso. In meno di mezz’ora siamo a Tuscania, bel pranzetto, calduccio, due chiacchiere e siamo pronti a ripartire.
Puntiamo dritti sull’Aurelia, la strada è veloce anche se scivolosa ed in poco tempo siamo a Tarquinia. Un piccolo tratto di Aurelia e poi di nuovo in fuoristrada; passiamo sotto la collina dove ci sono le rovine di Cencelle e saliamo verso la Farnesiana; la strada non è per niente facile, questo non è uno sterrato compatto ma una pista fatta di sassi, buche, canaloni, curve e tornanti in salita e con le nostre moto dobbiamo fare attenzione. Ci fermiano alla vechia chiesa per un paio di foto e poco dopo siamo nei pressi della stazione; anche qui altre foto, MrSergio entra anche nell’edificio; una quindicina di minuti e siamo ancora in sella per l’ultima delizia della giornata: il ponte sul Mignone, il secondo dei due; belle arcate, ovviamente anche qui non ci sono i binari e lo percorriamo interamente, nei due sensi, fermandoci al ritorno per documentare ed immortalare questo momento con le nostre reflex.
Sta facendo buio rapidamente, saliamo verso Allumiere, scendiamo poi verso il mare fino ad andare ad intercettare l’autostrada e neanche a farlo apposta appena lasciata la rampa di accesso di nuovo la grandine! Fortunatamente anche questa volta dura poco e viene sostituita da una pioggia incessante, a scroscio. Tiriamo dritti, arriviamo nei pressi dello svincolo che mi porta a casa, ci salutiamo via radio.
Una giornata particolare, posti particolari, rientriamo a casa con la voglia di ripartire quanto prima.
Alla prossima!