L’appuntamento era per le otto presso l’area di servizio sul Grande Raccordo Anulare, ma in verità alle otto e dieci eravamo già in viaggio sulla Roma – L’Aquila data la nostra abitudine a presentarci sempre prima dell’orario stabilito.
Dunque fatto il rifornimento alle moto ci togliamo di mezzo sia il raccordo che quei trenta chilometri di autostrada, per uscire alla svelta da Roma e non incontrare il traffico della Tiburtina fino a Tivoli. Uscita, dunque, a Vicovaro e sosta al solito bar, dove oltre alla colazione ci lasciamo andare in chiacchiere seduti ad un tavolo all’aperto. Partire presto consente di prendersi tutto il tempo che si vuole, anche quello di fare conversazione.
Ripartiamo, Tiburtina fino alle porte di Carsoli e poi deviamo per la Turanese che lasciamo poco dopo per deviare verso il Lago del Salto.
Prima parte di strada sconnessa, addirittura alcuni tratti senza asfalto ma le GS digeriscono tutto!
Arriviamo al lago, belle panoramiche si aprono ai nostri occhi, attraversiamo e costeggiamo tutto il bacino fino ad immetterci sulla Cicolana, che ci porterà alle porte di Rieti. Tratto veloce con il quale andiamo a prendere la la salita al Terminillo, dove ci fermiamo per uno spuntino. Tagliere di affettati e formaggio, bevande analcoliche, caffè e si riparte; un’ora di sosta gradevole ed alle tredici e zero cinque siamo di nuovo in sella.
Scendiamo dal Terminillo fin sotto Leonessa, bella strada immersa nel bosco con alcuni scorci notevoli nella prima parte della discesa, passato il Rifugio Sebastiani.
Da Leonessa ci dirigiamo verso Cascia e poi Norcia, strade bellissime e quasi deserte essendo venerdì. Da Norcia la spettacolare salita e successiva discesa per la Piana di Castelluccio, dove mi prende il magone… Da lontano invece della nota e caratteristica sagoma del paese si vede solo un cumulo di macerie. Facciamo una deviazione salendo in piazza, dove la desolazione e lo sconforto sono troppo forti per resistere… giro la moto e lentamente riprendo a scendere verso la piana, in attesa dell’arrivo del Mister. Sulla strada che conduce in piazza sono state sistemati, questa volta molto ben fatte, delle strutture in legno che ospitano tutti i ristoranti, primi segni di una volontà di rinascita che spero non si fermi qui.
La piana è di un verde brillante, interrotto dai campi coltivati non ancora fioriti, è un bel vedere ma lascia un retrogusto amaro…
Forca di Presta, si sale ed ovviamente si scende poi addentrandoci nei Sibillini, fra boschi, prati e piccoli paesi, il tutto raccordato da un nastro asfaltato (più o meno) dove il rettilineo più lungo misura duecento metri.
Passiamo Montefortino, che mi ricorda una sosta spuntino che facemmo con il Mister in occasione di una uscita a Preci allietata dalla presenza di Jack, ed arriviamo a destinazione: un breve sterrato ci conduce al Vecchio Mulino, location scovata dal Mister.
Eccellente, sotto tutti i punti di vista: dopo aver preso possesso della camera e sistemate le nostre cose, previo piccolo relax, ci godiamo un’ora abbondante immersi nella piscina al coperto, una chicca! Nuotatine, cazzate, discorsi più o meno seri… insomma, il tempo vola e dopo una doppia doccia, la prima in piscina e la seconda in camera, abbiamo tempo per il nostro aperitivo: birra, patatine ed altri sfizietti, seduti all’aperto, temperatura gradevolissima e silenzio assoluto.
Vicino alle nostre GS ne vediamo parcheggiata un’altra, nuovissima, di una coppia di Verona anche loro in giro per il fine settimana. Scansioniamo gli adesivi appiccicati sulle loro valigie per cercare di interpretare il tipo di motociclisti che sono, e ne restiamo soddisfatti, molti adesivi coincidono con i nostri: dal Grossglockner allo Stelvio, dal Passo del Rombo alle Dolomiti.
E’ giunta l’ora della cena, che si rivela una gradita sorpresa: cucina prelibatissima, piatti più che abbondanti ed un dolce squisito, vino rosso molto buono.
Dopo cena, con molta calma, prendiamo la via della camera: la giornata è stata lunga, per arrivare fin qui abbiamo percorso strade impegnative con più di sei ore in sella, escluse le soste ovviamente. L’abbiocco ha facilmente il sopravvento su di noi e prima di mezzanotte siamo profondamente beati in un sonno ristoratore.
Silenzio assoluto, un lieve e soporifero sussurro del ruscello favoriscono il sonno, la mattina successiva alle sette siamo già belli svegli. Scendiamo per la colazione, altro giretto per il parco, saliamo di nuovo in camera e ci prepariamo, bagagli e noi e dopo aver pagato e salutato la simpatica Anastasia siamo di nuovo a cavallo… Il percorso prevede la salita al passo della Maddalena tramite un tracciato entusiasmante il cui picco è dato dai famosi Sette Tornanti; fra l’altro passiamo un punto panoramico dove già in passato ci fermammo a scattare delle foto: da qui si vede anche il mare!
Dopo il valico scendiamo verso il lago di Fiastra, poi ci addentriamo nella natura con un percorso secondario di grande soddisfazione e nonostante il fondo stradale non si a dei migliori la guida è allietata da un panorama spettacolare. Il tutto fino ad arrivare a Visso, dove la Provinciale prima e la Valnerina poi ci portano alle Cascate delle Marmore, dove ci fermiamo per un panino presso un furgone gestito da un simpatico personaggio.
Oramai siamo alle porte di Terni e poco dopo saliamo sulla E45 che velocemente ci porta ad Orte. Fa caldo, molto! Ci fermiamo all’area di servizio dove, dopo un caffè ed una bottiglia di acqua, ci salutiamo.
Il Mister prenderà l’autostrada per Roma, io proseguirò sulla superstrada per Civitavecchia.
Bel giro, bei percorsi in entrambe le giornate, bella struttura, buon cibo e la solita impagabile compagnia. Cosa c’è di meglio? La prossima uscita, ovviamente!