Che giornata!
Ad averlo effettuato in primavera/estate questo giro, al di la del piacere di essere ancora insieme, non avrebbe avuto nulla di particolare… poco più di 250 Km, con itinerario che sicuramente, a parte un tratto iniziale, non regalava nulla sul piano della novità; ed invece le condizioni climatiche alla fine lo hanno reso un giro da “pelo sullo stomaco”, per dirla alla Jestercap.
Ci vediamo sulla Salaria, solito posto, alle nove e trenta; un pò più tardi rispetto alle nostre abitudini, per cercare di partire con un minimo di sole e trovare strada asciutta man mano che procediamo. Siamo in otto: Poldo, Freeblue, Ste, Jedan, Lanti, Dennykey, Jestercap ed Ulysse. La piazzola è invasa da Africa Twin, sicuramente un gruppo organizzato.
Partiamo, primo tratto di Salaria a velocità non superiore ai 60/70 all’ora, anche per dar modo a Jestercap di raggiungerci dopo il rifornimento; ed infatti è di nuovo fra noi poco prima del semaforo all’incrocio di Passo Corese. Lasciamo la Salaria e raggiungiamo Poggio Mirteto; la strada è buona, asciutta, ed il ritmo sale: il tratto di Ponte Sfondato è molto piacevole, con le sue curve in sali scendi, e lo facciamo scorrere sotto le ruote rapidamente. A Poggio Mirteto c’è il mercato in piazza, siamo costretti a parcheggiare sul marciapiedi, anche in modo disordimato; fortuna che è largo e non ostruiamo il passaggio; chiediamo anche il permesso (de chè?! ormai avevamo parcheggiato!) a due vigili, che acconsentono. Caffè alla torrefazione, molto buono, ma il bar è praticamente quattro metri quadri e ci entriamo a fatica.
Si riparte, saliamo per Poggio Catino; breve sosta per chiamare un amico, che non c’è, e poi di nuovo in sella, destinazione Monte Tancia ; qualche foto, incontro con tre enduristi che escono dalla macchia… che nostalgia, quel percorso lo avrò effettuato non sò quante volte ed immagino quanto i tre avranno goduto su quelle mulattiere! Vabbè, ripartiamo, senza aver ancora deciso quale sarà la nostra destinazione; intanto arriviamo a Rieti, poi vedremo.
Briefing a Rieti, dunque… Jedan, il sabato, aveva chiamato i Carabinieri di Amatrice per avere informazioni sulla strada per Campotosto e le notizie erano state positive: strada pulita! Quindi si decide per Amatrice e, Jedan in testa, imbocchiamo la Salaria.
Alle gole del Velino qualcuno, allentando i freni inibitori serrati dallo status di neo papà, dà una manata di gas che neanche in agosto con l’asfalto e le gomme bollenti!!! Poi dobbiamo ricomporci in una guida molto accorta e prudente: salendo verso Posta la neve si fa sempre più presente ai bordi della strada e c’è sempre il timore che qualche pozza possa essere gelata, specie in galleria; poco dopo Posta il paesaggio cambia radicalmente, la coltre di neve copre tutto tranne il nastro di asfalto che invece è coperto di sale. Esclusi gli enduristi, non incontriamo altri motociclisti da Poggio Mirteto in poi; come dice Jedan “nella bella stagione è troppo facile, sono buoni tutti…”
Piccola sosta foto , prima di lasciare la Salaria ed entrare ad Amatrice; Jestercap torna anche indietro perchè aveva notato uno scorcio interessante da immortalare. L’ingresso ad Amatrice è spettacolare… il lago di Scandarello è coperto da lastroni di ghiaccio, la strada molto meno pulita e procediamo con cautela. Appena iniziano le prime case la neve ed il ghiaccio occupano anche il manto stradale e ripartire in salita richiede cautela, molta.
Raggiungiamo il ristorante Roma per la solita scorpacciata; Lanti si produce nella sua solita performance, più per sorprendente avidità che per quantità, ma tutti diamo fondo senza fatica alle tre porzioni di amatriciana a testa, due rosse ed una bianca. A corredo affettati vari, insalata ed un pò di rosso.
Solito e divertente teatrino per il conto… stavolta il nostro amico è sobrio ma a conti fatti una porzione di amatriciana ci costa appena tre euro!
Ci sbrighiamo a ripartire, durante il pranzo veniva giù del nevischio; non vorremmo restare bloccati e neanche rischiare di trovare ghiaccio sulla via del rientro. Purtroppo dobbiamo fare uno stop non previsto, causa carnevalata a Posta; vabbè, ce la caviamo con poco e ben preso siamo di nuovo in marcia. Lanti passa sconsideratamente alla testa del gruppo e ci regala un altro dei suoi momenti magici: di punto in bianco esce dalla Salaria e prende la deviazione per Rieti!!!
Ma dove ci porti?
Che ne sò, avevo paura di andare a Terni…
Ma c’era il cartello che indicava Roma!
Ma diceva pure Terni…
Poco male, due risate e si riparte, ma per fortuna che c’era subito la rampa per risalire sulla Salaria altrimenti sarebbe strato molto meno divertente.
Da qui in poi il rientro, almeno per me, ha poca storia: saluto la compagnia e prendo velocemente la strada di casa; gli altri proseguono insieme e dalle foto vedo che hanno trovato anche un altro divertente intermezzo.
Una bella uscita. La presenza della neve, così tanta e così vicina, ci ha regalato un percorso diverso, particolare e spettacolare. L’essere gli unici motociclisti che giravano su quelle strade ci ha dato delle conferme: le rotelle non ci sono tutte e quelle che ci sono non sono neanche tutte al proprio posto; l’amicizia oramai si consolida sempre più ed è sempre un piacere stare insieme.
Dunque aspettiamo frementi la prossima uscita!